top of page

Successione Ereditaria: quali sono le quote che spettano agli eredi?

Aggiornamento: 3 gen 2023




Alla morte di un soggetto si apre la successione ereditaria, ai sensi dell'art. 456 cod. civ.


Si tratta di una particolare fase volta a trasferire in capo agli eredi il patrimonio del defunto, quest'ultimo definito in diritto "de cuius".


La materia è molto complessa e cambia in base al tipo di successione, che può essere "legittima" o "testamentaria". Qui di seguito verranno riportati gli aspetti più importanti della disciplina e, in particolare, come vengono ripartite le quote ereditarie nel caso in cui vi siano più eredi.


Successione: cosa viene ereditato e cosa si intende per "Patrimonio del de cuius" ?


È innanzitutto fondamentale sapere che, in caso di successione, agli eredi viene devoluto quello che viene definito "patrimonio del de cuius".


Il fine è quello appunto di preservare il patrimonio del defunto all'interno della famiglia. Bisogna tuttavia fare attenzione. Il patrimonio, infatti, riguarda sia le attività che le passività (ossia i debiti). È fondamentale, quindi, che la sua gestione avvenga nella maniera più precisa possibile


I debiti ereditari si identificano nel complesso di obbligazioni che gravano in capo al defunto e che risultano ancora in essere al momento della sua morte. Questo tipo di obbligazioni vengono ripartite, proprio come per le attività, tra i vari eredi in base alla propria quota ereditaria.


Ogni erede, quindi, risponderà del debito ereditario in base alla propria quota, che varia in relazione sia al numero dei coeredi, che all'ampiezza delle rispettive quote calcolate in percentuale sull'intero asse ereditario.


I tipi di successione


Prima di esaminare come vengono ripartite le quote tra i coeredi, è importante analizzare i tipi di successione previsti dal nostro ordinamento.


L'eredità, infatti, viene devoluta con criteri diversi a seconda che il defunto abbia o meno disposto delle suo sostanze redigendo un testamento.


La Successione Testamentaria


Si ha “successione testamentaria” quando il defunto, attraverso un testamento redatto nelle forme di legge, ha manifestato le proprie volontà in ordine agli eredi e alla devoluzione del proprio patrimonio.


In questi casi, la legge prevede che debba essere fatta salva la volontà del testatore, ma allo stesso tempo tutela alcuni soggetti legati al defunto da un particolare rapporto di parentela e coniugio, definiti "eredi legittimari", rendendo inefficaci le disposizione volte ad escludere quest'ultimi, direttamente o indirettamente, dalla successione.


Si trattano, pertanto, di soggetti che non possono essere esclusi dal testatore. Ai sensi dell'art. 536 cod. civ., essi sono il coniuge, i figli (anche adottivi) e gli ascendenti. A questi soggetti viene garantita una quota definita "quota di legittima", oppure "quota di riserva" o "quota necessaria".


L'erede legittimario che abbia ricevuto un'eredità non sufficiente a soddisfare la propria quota di legittima, o addirittura sia stato del tutto escluso dalla successione, può ottenere la reintegrazione della propria quota di legittima tramite una particolare azione legale, definita "Azione di Riduzione".


La Successione Legittima


Qualora il defunto non abbia espresso alcuna volontà testamentaria, si aprirà quella che viene definita "successione legittima" (detta pure "ab intestato", ossia senza testamento). In questo caso è la legge a stabilire quali siano gli eredi e le loro rispettive quote.


Gli eredi legittimi sono, ai sensi dell'art. 565 cod. civ., il coniuge, i discendenti, gli ascendenti (genitori, nonni), i fratelli e le sorelle e gli altri parenti fino al sesto grado. In mancanza di eredi legittimi i beni sono devoluti allo Stato.


Come vengono ripartite le quote tra gli eredi


Esaminati gli aspetti più importanti della successione, passiamo ora ad analizzare quelle che sono le quote ereditarie e come vengono ripartite in caso di successione testamentaria e legittima.


In caso di successione testamentaria


In questo caso, con il testamento devono essere garantite le seguenti quote di legittima:


Solo il coniuge = 1/2

Coniuge più un figlio = 1/3 al coniuge e 1/3 al figlio

Coniuge più due o più figli = 1/4 al coniuge e 2/4 ai figli

Solo un figlio = 1/2

Solo due o più figli = 2/3

Solo ascendenti = 1/3

Coniuge più ascendenti = 1/2 al coniuge e 1/4 agli ascendenti


In caso di successione legittima


In questo caso, la successione viene ripartita con le seguenti quote previste dalla legge:


Solo il coniuge = 1/1

Coniuge più un figlio = 1/2 al coniuge e 1/2 al figlio

Coniuge più due o più figli = 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli

Coniuge ed ascendenti o fratelli/sorelle = 2/3 al coniuge e 1/3 ad ascendenti o fratelli/sorelle

Solo un figlio = 1/1 al figlio

Più figli = 1/1 ripartito in parti uguali

Solo ascendenti = 1/2 linea paterna - 1/2 linea materna

Solo fratelli e sorelle = 1/1 ripartito in parti uguali


La rinuncia all'eredità


Infine, occorre precisare che i soggetti chiamati all'eredita possono rinuncia all'eredità entro il termine di dieci anni dal giorno della morte del defunto (o dal giorno del passaggio in giudicato dell'eventuale sentenza che accerta lo stato di figlio, se successivo)


In questo caso, se vi è successione legittima (senza testamento), ai sensi dell'art. 522 cod. civ., la quota del rinunziante si accresce a coloro che avrebbero concorso con quest'ultimo nella successione. Se il rinunziante è solo, l'eredità si devolve a coloro ai quali spetterebbe nel caso egli mancasse.



38 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page